CRITERI D’INTERPRETAZIONE E SENSI DELLA SCRITTURA

 

Possiamo articolare il tema in 3 punti:

1.     Cos’è la Sacra Scrittura

2.     Criteri di interpretazione della Sacra Scrittura

3.     Sensi della Sacra Scrittura

1.     Cos’è la Sacra Scrittura

La Sacra Scrittura, ossia Antico e Nuovo Testamento, è l’insieme di 73 libri (46 per l’Antico Testamento[1] e 27 per il Nuovo Testamento[2] scritta dagli agiografi sotto ispirazione dello Spirito Santo. Essa ha pertanto Dio come autore, ma anche l’uomo, che nelle varie epoche in cui i testi sono stati redatti, ha utilizzato un suo proprio linguaggio, uno stile di scrittura ed una interpretazione di ciò che a Dio è piaciuto rivelare si sé stesso.

L’interpretazione della Sacra Scrittura deve avvenire secondo il principio della retta interpretazione, proprio in virtù del fatto che Dio si è rivelato all’uomo e tramite il dono dello Spirito Santo è aiutato nella corretta interpretazione; essa è riservata al Magistero della Chiesa, che nel corso dei secoli ha tenuto fede a ciò che Nostro Signore ha insegnato e successivamente la Tradizione apostolica e la successione apostolica  hanno trasmesso via via ad episcopi e presbiteri nel corso dei secoli.

La costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II “Dei Verbum” (18/11/1965) al #10 indica le funzioni del Magistero:

"L'ufficio poi d'interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa, è affidato al solo magistero vivo della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso",

precisando quindi il ruolo interpretativo e non costitutivo del Magistero, in quanto ciò che è stato rivelato termina con la morte dell’ultimo Apostolo.

2.     Criteri d’interpretazione della Sacra Scrittura

Il Concilio Vaticano II (1962, 1965 – Papa S. Giovanni XXIII e S. Paolo VI) indica i seguenti tre criteri per la interpretazione della Sacra Scrittura in conformità allo Spirito Santo ispiratore:

la Sacra Scrittura deve essere vista sia nei contenuti che nella sua totalità, come un’unica unità. Pur essendo il Canone composto di ben 76 libri, di cui 46


[1] PENTATEUCO, LIBRI STORICI, LIBRI POETICI E SAPIENZIALI, LIBRI PROFETICI, ULTIMI LIBRI STORICI

[2] VANGELI E ATTI, LETTERE DEL CORPUS PAOLINO (13, Ebrei compresa), LETTERE CATTOLICHE, LIBRO PROFETICO (Apocalisse)


·        vetero testamentari e 27 del Nuovo Testamento, essa è un tutt’uno perché uno è il disegno Trinitario, la cui centralità è Cristo Nostro Signore;

·        la Sacra Scrittura deve essere letta nella Tradizione, che continua viva nella Chiesa voluta da Nostro Signore. Essa è garanzia di verità perché Cristo è via, verità e vita e quindi per la fedeltà e credibilità dei Testimoni: gli Apostoli, i Discepoli, quindi i Padri Apostolici, i Padri della Chiesa i quali l’hanno trasmessa tramite il Sacro Ordine immutata, sino ai nostri giorni (successione apostolica). Lo Spirito Santo che aleggia attento, garantisce la corretta interpretazione secondo il senso spirituale;

·        la Sacra Scrittura contiene varie verità di fede, che sono tutte coese tra di loro e non in contraddizione tra loro e fanno parte del progetto divino della Rivelazione. Tale concetto viene indicato come analogia della fede.

1.     Sensi della Sacra Scrittura

Vi sono due sensi della Sacra Scrittura: letterale e spirituale.

La definizione che il CCC[1] fornisce per il senso letterale: “È quello significato dalle parole della Scrittura e trovato attraverso l’esegesi che segue le regole della corretta interpretazione. (...) Tutti i sensi della Sacra Scrittura si basano su quello letterale”.

La definizione che il CCC[2] fornisce per il senso spirituale, il quale è diviso in allegorico, morale ed anagogico:

“Data l’unità del disegno di Dio, non soltanto il testo della Scrittura, ma anche le realtà e gli avvenimenti di cui parla possono essere dei segni.

1.     il senso allegorico. Possiamo giungere ad una comprensione più profonda degli avvenimenti se riconosciamo il loro significato in Cristo; così, la traversata del Mar Rosso è un segno della vittoria di Cristo, e così del Battesimo [Cf 1Cor 10,2[3]]. Dunque, esso va alla ricerca del significato metaforico.

2.     il senso morale. Gli avvenimenti narrati nella Scrittura possono condurci ad agire rettamente. Sono stati scritti “per ammonimento nostro” (1Cor 10,11[4] ) [Cf Eb 3-4,11[5] ]. È la trasposizione della Parola nella vita concreta (es. i comportamenti dell’uomo).



[1] Catechismo della Chiesa Cattolica, #116

[2] Ibidem, #117

[3] “tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare,”

[4] “Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi.”

[5] 4 Ogni casa infatti viene costruita da qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio. 5 In verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunziato più tardi; 6 Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo. 7 Per questo, come dice lo Spirito Santo:

Oggi, se udite la sua voce,

8 non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, 9 dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere. 10 Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: Sempre hanno il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. 11 Così ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo.

1.  

   il senso anagogico. Possiamo vedere certe realtà e certi avvenimenti nel loro significato eterno, che ci conduce (in greco: “anagoge”) verso la nostra Patria. Così la Chiesa sulla terra è segno della Gerusalemme celeste [Cf Ap 21,1-22,5[1]]. Esso ricerca il significato mistico e spirituale. Mistico: i misteri della Fede.

In sintesi possiamo dire che “la lettera insegna i fatti, l'allegoria che cosa credere, il senso morale che cosa fare, e l'anagogia dove tendere”.

 

Il Deposito della Fede è ciò che è contenuto nella Sacra tradizione e nella Sacra Scrittura.

Il Magistero della Chiesa sono i vescovi in comunione con il Papa i quali esercitano, a nome di Cristo, l’ufficio di interpretare la Parola di Dio.

I dogmi sono luci che rischiarano il cammino della fede.



[1] Non si riportano i passi indicati per motivi di spazio. Si rimanda alla lettura dell’Apocalisse di S. Giovanni evangelista, ai riferimenti citati.




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