"Il Regno di Dio"


Sarò estremamente breve. 

La tematica del Regno (Basileia in greco traslitterato)  di Dio, o Regno dei Cieli, è stato uno degli insegnamenti centrali di Gesù (Yeshua). 

L'escatologia incalzante di Gesù, che richiede il "qui e ora" senza alcun indugio (pensiamo ad es. a Lc 9,60 [...] «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il Regno di Dio». [...]), permea i sinottici: occorre che si realizzi il Regno di Dio e ciò non consente alcuna perdita di tempo. Il kairòs è "cronologicamente" impellente: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15).

Il Regno di Dio è una manifestazione non annunciata e non trionfale, la cui realizzazione richiede la cooperazione dell'uomo che deve convertire il suo cuore con spirito di pentimento (teshuvah in ebraico traslitterato) ponendo la totale fiducia (emunah in ebraico traslitterato) in Dio, mostrando amore benevolente verso il prossimo.

Detto questo, se prendiamo una Bibbia con traduzione CEI 2008, osserviamo che il termine "Regno di Dio" (o "Regno di Cristo e di Dio", come compare una volta nella lettera di S. Paolo Apostolo agli Efesini) emerge per un totale di 68 volte nel Nuovo Testamento. 

Il termine usato da Matteo "Regno dei Cieli" compare invece 32 volte.

Scendendo nel dettaglio dei 27 libri del Nuovo Testamento, osserviamo quanto segue:

"Regno di Dio" compare:

  • 14 volte in Marco;
  • 5 volte in Matteo;
  • 32 volte in Luca;
  • 6 volte in Atti degli Apostoli;
  • 9 volte nelle 13 lettere paoline;
  • nessuna volta nella lettera agli Ebrei;
  • nessuna volta nelle 7 cosiddette lettere cattoliche;
  • nessuna volta in Apocalisse (di Giovanni).
E nel Vangelo di Giovanni? 2 volte, al cap. 3 (l'incontro con Nicodemo), senza alcun riferimento teologico tipico delle lunghe spiegazioni dell'autore del IV Vangelo.

"Regno dei Cieli" compare:
  • 32 volte in Matteo;
  • nessuna volta nel resto del Nuovo Testamento.
Dunque il termine Basileia compare per un totale di 100 volte nel Nuovo Testamento.

Ora, se disponiamo cronologicamente gli scritti del Nuovo Testamento (non esporrò il dettaglio per motivi di brevità promessa all'inizio), possiamo dedurre che:
  • nei Vangeli sinottici (Marco, Matteo, Luca) compare 83 volte;
  • all'inizio della Chiesa cristiana primitiva (Atti degli Apostoli) compare solamente 6 volte;
  • nelle lettere paoline, tutte quasi certamente pre-sinottiche compare 9 volte;
  • nella lettera agli Ebrei, più le 7 cattoliche, più Apocalisse il termine è scomparso;
  • nel Vangelo di Giovanni (siamo intorno al 110 - 120 d.C., con primi frammenti rinvenuti nel 150 d.C.) compare 2 volte.
Differentemente dalle altre volte, non inserirò un commento personale, lasciando la questione aperta al gentile (non nel significato "greco" del termine) lettore, cui pongo la seguente domanda:

Come mai un insegnamento ritenuto fondamentale da Gesù è andato via via scemando di importanza, fino a scomparire del tutto?
(non citatemi il fatto che la parusia fosse in ritardo...).



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