Ma di quale albero non dobbiamo mangiare?
Il racconto di Genesi 2 sulla proibizione di Dio comandata ad Adamo di non mangiare dall'albero della conoscenza del bene e del male, crea qualche confusione che il serpente sfrutta in maniera ancor più ampia mettendo Eva in difficoltà (Eva che sembra non aver compreso bene quale comando avesse dato Dio oppure, molto più probabilmente, Adamo non si era spiegato sufficientemente).
Nella breve analisi del testo che segue, si fa riferimento all'interlineare della EDB, a cura di Roberto Reggi "GENESI" (Bereshit, in ebraico traslitterato).
Gen 2,9: E fece germogliare YHWH Elohim da il suolo ogni albero desiderabile per vista e buono per cibo, e albero (di) la vita in mezzo di il giardino e albero (di) la conoscenza (di) bene e male.
Tralasciamo per ora ogni speculazione sull'accoppiata YHWH Elohim (per approfondimenti vedasi Massimo Baldacci, "Prima della Bibbia" sottotitolo: "Sulle tracce della religione arcaica del proto-Israele", Arnoldo Mondadori Editore, 2000) e domandiamoci: quale albero/i c'è/ci sono in mezzo al giardino?
In mezzo al giardino c'è sicuramente l'albero della vita.
Molto probabilmente c'è anche l'albero della conoscenza del bene e del male, altrimenti non si spiegherebbe la sua citazione nel contesto, se fosse stato uno qualunque degli altri alberi non in mezzo al giardino.
Potrebbe però valere anche la seguente spiegazione: l'albero della conoscenza del bene e del male viene esplicitamente citato in quanto oggetto specifico e principale del racconto che segue, e la sua importanza è indipendente dalla sua posizione all'interno del giardino. A supporto di tale ragionamento possiamo notare che YHWH Elohim non da riferimenti alla posizione dell'albero nel comandare di non mangiarne: nominare l'albero è quindi sufficiente per individuarlo.
Vediamo se il resto del racconto ci consente di individuarne la posizione oppure se questa sia di secondaria importanza per l'identificazione dell'albero.
Gen 2,16-17: E ordinò YHWH Elohim all'adam dicendo: " DA OGNI ALBERO (di) IL GIARDINO (mangiare) MANGERAI, 17 MA DA ALBERO (di) LA CONOSCENZA (di) BENE E MALE NON MANGERAI DA ESSO, PERCHE' IN GIORNO (di) MANGIARE DI TE DA ESSO (morire) MORIRAI".
Dio avverte l'adam (l'uomo di terra - da adamà, terra, in ebraico traslitterato) di non mangiare dell'albero (implicito: dei frutti dell'albero) della conoscenza del bene e del male, perché altrimenti morirebbe. Ancora, la posizione di tale albero non è esplicitata: è implicito, invece, che l'adam sappia dove esso si trovi o che incontrandolo sia in grado di individuarlo, in quanto deve assolutamente evitare di mangiarne (i frutti).
Ora, il seguito mostra come vi siano dei problemi di interpretazione del comando di Dio. Vediamo.
Gen 3, 1-2: E il serpente fu astuto (più) che ogni vivente di il campo che fece YHWH Elohim. E disse a la donna: "Certo ( ) disse Elohim: NON MANGERETE DA OGNI ALBERO DI IL GIARDINO". 2 E disse la donna a il serpente: "Da frutto (di) albero (di) il giardino mangiamo, ma da frutto (di) il albero che (è) in mezzo di il giardino disse Dio: NON MANGERETE DA ESSO E NON TOCCHERETE ( ) ESSO, AFFINCHE' NON MORIATE".
Il serpente ricorda alla donna che Dio ha dato il comando di non mangiare di alcun albero del giardino -inganno! Dio ha detto che potevano mangiare di (ciò che producono) tutti gli alberi tranne quello della conoscenza del bene e del male.
La donna, confusa dal serpente, ribadisce correttamente la prima parte: "Possiamo mangiare di tutti gli alberi tranne dell'albero..." - e qui c'è l'ulteriore confusione / incomprensione di ciò che ha sentito certamente da l'adam riportante ciò che Dio gli ha detto: "...che è in mezzo al giardino..." - poi la donna calca di più la mano: "...e non possiamo neanche toccarlo, altrimenti moriremmo".
Ora, se in mezzo al giardino c'è solo l'albero della vita (come esplicita chiaramente Gen 2,9) la donna sbaglia albero. Se invece in mezzo al giardino ci sono due alberi (il sopra citato e l'albero della conoscenza del bene e del male) la proibizione intesa è di nuovo errata, in quanto riguarderebbe due alberi (poiché entrambi sono in mezzo al giardino) e non un albero solo. L'errata interpretazione deriva dal cercare di individuare l'albero dalla sua posizione e non dal nome dello stesso (possiamo immaginare che, nominandolo, Dio l'abbia anche indicato all'adam, altrimenti vorrebbe dire che Dio è ingannatore, così come il serpente).
Cosa trarre da tutto ciò? Che l'albero della conoscenza del bene e del male non era necessariamente un melo (male --> malum --> mela...).
Che è bene comprendere cosa Dio ci dice, perché una ambiguità nell'individuare il soggetto del discorso, può portare a gravissime conseguenze. Anche se oggi c'è il GPS....
Buono studio!
(In foto: Cilindro della tentazione - British Museum Londra; epoca: III Sec. a.C., opera sumera).

Ascoltare è vita
RispondiEliminaOttima sintesi.
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