(1 di 4) Il tema del riconoscimento: La cena in Emmaus (Rembrandt, 1628. Musée Jacquemart-André, Parigi)

(Sulla strada per Emmaus)    
    Or ecco, miei Maestri, in gran silenzio
mi accingo a tal percorso che trascende,
con vago senso di timor d’ignoto
che un brivido nel cor rapido scende.

    Or dimmi Stagirita, sono attento:
vision certo fu assai profetica,
ciò che scrivesti al riconoscimento
nell’opra tua chiamata Poetica.

(Il quadro di Rembrandt)
    Or dimmi presto, su, prodigo artista
del quadro di salvezza che hai dipinto:
rinova in me la fede c’ho già vista,
volgendo il capo a ciò che sembra estinto.

(Il discepolo che ha già riconosciuto)
    Sedea egli alla tavola felice
che presto avrà sconfitto quell’inedia,
ma ecco che s’inchina e nulla dice:
riman per terra ormai la nuda sedia.

(Il discepolo che riconosce)
    Giacché la luce venne sul suo volto
curvossi per fuggire spaventato
ma il panico gli disse «Fermo, stolto:
quel pane della vita, ti ha salvato!».
    
    Perciò fratelli, uniti dobbiam stare
seduti alla mensa dell’Agnello,
poiché convito meglio non ci pare
sia stato mai più vivo e bel di quello.

(La donna sullo sfondo)
    China sul letto pensa allo futuro;
ricolmo dell’amor è quel suo cuore
compreso ella già ha di sicuro:
risorge e sta con te, colui che muore.

    Se Atene piange, certo ride Sparta?
Che ciò non suoni dunque come infamia:
se meglio sia chi fa come la Marta
oppur come Maria, di Betania. 


(I versi sono coperti da diritto d'autore del presente blog).






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