YHWH si presenta ad Abramo

 Come si presenta YWHW ad Abramo?

Molto probabilmente se Dio si presentasse a noi nel suo massimo fulgore, ci potrebbe venire un colpo apoplettico mentre se ci vedessimo comparire davanti Morgan Freeman (impersonificante Dio nel film "Una settimana da Dio") che ci dice di essere Dio, beh forse ci farebbe meno impressione e lo guarderemmo con un sorriso anche se un poco stupiti e forse inizialmente increduli.

Le categorie "divine" che aveva Abramo certamente erano più quelle di un nomade, di un pastore (e lo dico col massimo rispetto) abituato sicuramente più a divinità tipo i Baal Siro-Cananei (divinità che risiedevano materialmente nell'oggetto, ad es. Baal del tuono, Baal del grano e via dicendo) e se ne stavano buone buone e zitte zitte per la maggior parte del tempo. Quindi abitando nelle steppe come nomadi e nei pressi delle montagne, una eventuale comparsa di una divinità sarebbe stata meglio compresa ed identificata con il luogo dell'apparizione (non dimentichiamo ad esempio che molto più "recentemente" YHWH si presenterà a Mosè come un roveto ardente che non si consuma - vedasi più sotto).

Ma andiamo con ordine. Nella Bibbia di Gerusalemme (versione CEI 2008, quindi "canonica") leggiamo in Genesi capitolo 17 versetti 1-2 (Gen 17, 1-2):

1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:

<Io sono Dio l'Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. 2Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso>.

Ed ora vediamo il Testo Masoretico nell'interlineare di genesi della EDB:

E fu Abram figlio di novanta [anno] e nove anni, e si fece vedere YHWH a Abram e disse a lui:

<Io (sono) El Shadday cammina- davanti a me e sii- integro. E porrò - alleanza di me tra me e - te e moltiplicherò - te - molto molto>.

Vediamo il commento della Bibbia di Gerusalemme edizione per lo studio, pag. 53:

Onnipotente: ebr. Šaddāy (leggasi Shadday, ndr), antico nome divino dell'epoca patriarcale (28,3; 35,11; 43,14; 48,3; 49,25 [sono i passi di Genesi dove Dio si presenta con tale sostantivo, anche ad Isacco e Giacobbe e così viene menzionato dagli stessi, ndr]), conservato specialmente dalla tradizione sacerdotale (cf. Es 6,3 [*]), raro fuori del Pentateuco eccetto in Giobbe. La traduzione comune <onnipotente>, seguita dalla BC (Bibbia CEI, ndr), è inesatta. Il senso è incerto; si è proposto <Dio della montagna>, secondo l'accadico shadû; sarebbe preferibile interpretare <Dio della steppa>, secondo l'ebraico śadeh e un altro significato della parola accadica.  È un appellativo divino che corrisponde al modo di vita dei nomadi.

[*] in Es 3,6 YHWH dice a Mosè (interlineare EDB, TM): 

E mi feci vedere a Abramo a Isacco, e a Giacobbe con (il nome di) El Shadday, e (col) nome di me YHWH non mi feci conoscere a loro.

Che Dio sia Onnipotente non ci sono dubbi: la questione non è mettere in dubbio la natura di Dio (Onnipotente, Onnisciente, Trascendente, Infinito, Eterno, Uno e Trino..). Ne Dio ha bisogno delle nostre giustificazioni o traduzioni che ci ricordino le Sue qualità. Vogliamo solo rispettare le parole che YHWH stesso cita a Mosè spiegando che Lui così si è presentato ad Abramo, Isacco e Giacobbe, parole che il testo Ebraico probabilmente riporta con maggior serenità, perché è ciò che la loro tradizione orale e poi scritta si tramanda nei secoli.

Inoltre, quando Mosè vede il roveto ardente che non si consuma (Es. 3,6), sente la voce che gli dice:

<Io (sono l') El di (**) (il) padre di te, (l') El di Abramo, (l') El di Isacco e (l') El di Giacobbe>. (...).

(**) ebr. Elohi, aramaico Elì

In conclusione? «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio»



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