La regola per eccellenza e la regola d'oro
Come dovremmo sapere, Gesù disse: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti». (Mt 7,12 o più in breve Lc 6,31).
Sicuramente questa è la regola per eccellenza.
Ma vi sono molti che non si accontentano, come ad esempio 'il giovane ricco' il quale volendo entrare più in dettaglio per conoscere (vedremo poi non nel seguire) il criterio per l'agire etico che gli garantirebbe la vita eterna, pone al Maestro una chiara domanda (ed altrettanto chiara, vedremo, giunge la risposta).
Ecco quindi che in alcune catechesi, viene spiegata la regola d'oro (nel caso che quella per eccellenza non bastasse) citando il passo di Matteo 19 o Marco 10 (negli episodi riportati da entrambi gli autori sacri, preferisco personalmente Marco, in quanto il Vangelo secondo Matteo, nella stesura 'finale' che conosciamo, ha una chiara dipendenza dal Vangelo secondo Marco. Tale dipendenza, tra l'altro, non renderebbe credibile che l'autore del Vangelo secondo Matteo sia proprio quel discepolo chiamato Levi del banco delle imposte. Un discepolo diretto di Gesù, infatti, essendo testimone oculare degli insegnamenti del Cristo, non baserebbe gran parte del proprio racconto sul Vangelo di un altro, in particolare un 'Marco' che sicuramente NON era stato un discepolo diretto di Gesù. Ma questo è un discorso diverso e complesso, che affronteremo in un altro post).
Torniamo alla regola d'oro: in Mc 10,17-19 leggiamo...
'17 Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu sai i comandamenti: "Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre"»'.
E qui partirebbe la catechesi: sorvolando sul versetto 18 (che se leggiamo con attenzione potrebbe dar luogo a delle interpretazioni complicate) nel versetto 19 Gesù conferma la validità della Legge vetero-testamentaria (i 10 comandamenti, qui citati in un sottoinsieme significativo, ma certamente rimandante all'intero decalogo).
Quindi siamo tutti felici e contenti: amiamo Dio, amiamo il prossimo, non facciamo agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi, rispettiamo i 10 comandamenti (tralasciamo i 613 mitzvot/precetti contenuti nella Torah/Pentateuco) e non ci ferma più nessuno: la strada alla santità ed il meritato (per Grazia) Regno dei Cieli è assicurato. Andate in pace.
Ma, un momento Don, il Vangelo di Marco continua...leggiamo anche il resto...
.... 20 Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». 21 Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni.
Cari Fratelli, quanti di noi sono disponibili a fare come dice Gesù e quanti di noi, invece, si comportano come il giovane ricco? Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra!
Già questa sarebbe un' amara conclusione, in verità, ma non è ancora sufficiente. Vediamo infatti che cosa commenta Gesù e qual è la relativa reazione dei discepoli e che cosa domandano al loro Rabbunì:
...23 Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» 24 I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: «Figlioli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile per un cammello (*) passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 26 Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: «Chi dunque può essere salvato?» 27 Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio».
(*) 'cammello', o probabilmente 'gomena', saranno trattati un un prossimo post.
Pertanto, carissimi, la prossima volta che ci recheremo alla Santa Messa, badiamo bene a quale sia il Vangelo del giorno. Fare infatti 'orecchie da mercante' non è sufficiente: il Signore legge infatti nel nostro cuore.
Pace e bene.
P.S. Il versetto 27 ve lo lascio come meditazione.

Bello❤️
RispondiEliminaGrazie. Mi fa piacere ti sia piaciuto.
RispondiEliminaCiao
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