IL CRISTIANESIMO, È LA RELIGIONE INVENTATA DA SAN PAOLO?

 IL CRISTIANESIMO, È LA RELIGIONE INVENTATA DA SAN PAOLO?

Ho letto che secondo alcuni la dottrina del cristianesimo sarebbe stata “inventata” da San Paolo e non corrisponderebbe a quelli che furono gli insegnamenti di Yeshua/Jesus/Gesù.

Questo enunciato, cavalcato senza poter essere confortato da alcuna prova, è divenuto popolare specialmente in quegli ambienti particolarmente ufologici, dove qualsiasi evento legato alle divinità sarebbe in realtà palesemente dovuto ad intelligenze aliene, le quali erano così intelligenti, ma così intelligenti ed evolute, dal pretendere di far evolvere il cervello di esseri poco più avanzati delle scimmie (con tutto il rispetto per quest’ultime) con innesti stessi del loro DNA (lasciamo perdere conteggi di cromosomi e quant’altro di dissimile tra le specie) e aspettare, con pazienza, che la nuova specie fosse in grado di comprenderli, obbedire e lavorare per loro (ovviamente dopo qualche ‘decina’ di aborti spontanei dovuti a rigetti vari).

Poi, visto che c’erano e dovevano attendere (secondo le stime Essi vivevano dai 25-30 ai 40.000 anni), si sarebbero accoppiati con le ‘figlie dell’uomo’ un tantino più bellocce, scatenando l’ira del loro ‘Capo’ e chissà, magari quella del consorzio delle mogli che li attendevano su Nubiru, con tanto di nubir-matterello in mano per spolverare le loro schiene, una volta ritornati all’ovile (e sì, perché improvvisamente decisero di rientrare, dopo aver sparato un po' di bordate atomiche che, nonostante la loro smisurata intelligenza, non erano riusciti a prevederne appieno la potenza devastante ed i relativi effetti di ricaduta radioattiva).

Ma lungi da me il voler deridere chicchessia, ritorno subito al motivo del post: IL CRISTIANESIMO, È LA RELIGIONE INVENTATA DA SAN PAOLO?

La risposta è: NO.

Perché?

Per un motivo molto, molto semplice: immaginiamo di appartenere ad una cerchia di amici che ogni settimana si trova per stare insieme, suonare, cantare, dialogare etc. Poi, ad un certo punto, uno della comitiva, diciamo “X”, se ne và improvvisamente: nessuno lo vede più. Ecco che un altro della comitiva comincia ad imbastire una storia su di lui, raccontando cose che nessuno degli altri aveva mai ne sentito ne visto ne tanto meno udito da “X” stesso: in brevissimo tempo, quello della comitiva che aveva detto quelle cose non veritiere su “X” sarebbe allontanato quanto meno come millantatore menzoniero, se non querelato per diffamazione e falsa testimonianza.

E a Paolo, invece, come andò? Beh in questo frangente direi meglio, ma procediamo con ordine.

La prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, si ritiene sia stata scritta nel 51 dC. Il contesto storico era il seguente:

a.      Ventidio Cumano è governatore della Giudea (dal 48 dC al 52 dC)

b.      Incontro di Giacomo, Pietro e Paolo e gli anziani in Gerusalemme (49 dC, testimoniato in Atti 15,1-35) sulla diatriba della necessità o meno di circoncisione dei pagani

c.      'Secondo viaggio missionario’ di Paolo (50 dC – 52 dC), che scrive 1 Ts (51 dC)

Ora, se una lettera di Paolo risulta scritta in un certo anno, è ragionevolmente ritenuto che il messaggio fosse stato dato oralmente qualche tempo prima, ma teniamo comunque buona la data del 51 dC. Siamo intorno ai 18-21 anni dalla crocifissione di Gesù (che avvenne nella Pasqua o meglio nell’anno 30 dC o 33 dC secondo le ipotesi più accreditate): gli Apostoli e gran parte dei discepoli sono in vita, quindi se Paolo avesse parlato a sproposito, come ad esempio dire che Dio aveva resuscitato il Suo Figlio dai morti (1Tessalonicesi 1,10) oppure dire (lui che è fariseo) che i Giudei hanno ucciso il Signore Gesù (Signore = Adonai = Kurios, appellativo riservato solo a Dio) e i profeti (1Tessalonicesi 2,15) sarebbe stato sicuramente tacciato e le Chiese che stavano sorgendo avrebbero probabilmente lapidato o comunque perseguitato Paolo per aver osato dire cose che non circolavano affatto nella comunità gerosolimitana/galileana fondata dagli Apostoli come diretti successori di Gesù. E con Paolo, visto il suo iniziale comportamento verso i primi cristiani, dovevano essere in molti ad avere ‘il dente avvelenato’.

Paolo in precedenza (46 dC – 49 dC) si reca ad Antiochia in Siria, nel suo ‘primo viaggio missionario’ e qui la sua predicazione giunge anche, come possiamo ragionevolmente supporre, all’orecchio delle colonne della Chiesa in Gerusalemme: Pietro (Simon Pietro, o ‘Simeone’), Giacomo e Giovanni. L’incontro del 49 dC, riportato come abbiamo detto in Atti 15,1-35, è dovuto al fatto che per Paolo non c’era la necessità perché i pagani fossero circoncisi, mentre per i Giudei di Gerusalemme e dintorni  entrati nelle file del futuro cristianesimo, prima si doveva essere ebrei circoncisi e poi si poteva entrare nella comunità voluta da Gesù.

Dunque in questo incontro, divenuto storicamente il primo concilio della nostra Chiesa, non si invita Paolo per discutere sulla sua errata predicazione di una dottrina non proveniente da Gesù e non condivisa dalla Chiesa di Gerusalemme e zone limitrofe, ma si discute sulla circoncisione – che per Paolo doveva essere nel cuore, non nella carne.

Paolo ebbe infine ragione: per i pagani provenienti dall’ellenismo o da altre confessioni, non sarebbe stato necessario essere circoncisi. Rimase solo il veto al cibarsi di carne riservata ai sacrifici, di carne cucinata col suo sangue e, più velatamente, di carne morta per soffocamento.

Il cristianesimo è dunque la religione che deriva dal giudaismo con il perfezionamento ed il completamento degli insegnamenti ed il sacrificio di Gesù, l’unto, il Figlio di Dio, vincitore del peccato e della morte la cui ‘buona notizia’ (Vangelo) è stata fedelmente trasmessa dalla tradizione dai primi Apostoli ai Padri della Chiesa sino ai giorni nostri, sopravvivendo ad eresie, protestantesimi, gnosticismi, ateismi, attacchi satanico-massonici e perché no, ad invasioni aliene.

Ora scusate, ma credo che un’astronave stia atterrando nel mio giardino, forse attirata dalla carne alla brace che sta diffondendo il suo profumo nell’aria.

Pace e gioia.



Commenti

  1. Bravo dici ciò che la gente vuol sentirsi dire 😂

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  2. No, su questo devo dissentire: io non dico mai qualcosa per far piacere a qualcuno o per accattivarmi una simpatia piuttosto che un'altra. Penso semplicemente a cosa dire e poi dico cosa penso. Se continuerai a seguirmi, vedrai che parlo...con lingua diritta! Augh!

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